An error occured: XML data could not be loaded. Make sure you specified the correct path. Blocco all’export di vaccini verso l’Australia. | Sams

250 mila dosi di vaccino in partenza verso l’Australia bloccate dopo l’intervento di Mario Draghi.
Il premier italiano ha fatto rivalere i patti originariamente stipulati con l’azienda farmaceutica anglo-svedese AstraZeneca, che ha ritrattato sulla fornitura dei vaccini dopo la firma del contratto, consegnando molte meno dosi di quelle previste.
“Chi non rispetta i contratti non deve poter esportare”, con queste le parole Mario Draghi si è imposto sulla Commissione Europea, che ha appoggiato la mossa dell’Italia.

Una scelta questa da considerarsi doppiamente valida, dal momento che – a differenza dell’Europa – la situazione nel continente neozelandese non è affatto critica sul fronte contagi, tanto che – ad oggi – si riscontrano 900 decessi e l’ammontare dei casi di covid totali in tutto il continente è 29.000 unità. Dati verificabili dalle mappe aggiornate in tempo reale (qui). 

L’Australia, con i suoi 25 milioni di abitanti, ha ordinato 100 milioni di dosi, di cui più della metà sono di AstraZeneca.

Il ministero per gli Affari Esteri ha quindi formalmente preso in carica il provvedimento che blocca l’esportazione, subito dopo il si incassato dalla Comunità Europea, salvando così lo stock di vaccini, che per il momento restano in Italia.
Si tratta di una presa di posizione che crea un precedente in Europa, e su cui l’Italia si fa apripista.

Fin’ora infatti 174 richieste di esportazione sono state già autorizzate dalla commissione, verso 30 paesi extra-UE. Di queste 174 richieste, solo una è stata rifiutata.

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