An error occured: XML data could not be loaded. Make sure you specified the correct path. Approvato Johnosn&Johnson anche in Italia. | Sams
Di qualche settimana fa la notizia dell’arrivo in Italia di 184 mila dosi di vaccino Johnson&Johnson e la quasi contemporanea sospensione in via precauzionale negli Stati Uniti, dopo che sei casi di trombosi avevano fatto insospettire le autorità sanitarie americane. A seguito di tali vicende, si era sparsa la voce che la Commissione Europea stesse valutando l’ipotesi di non rinnovare i contratti con AstraZeneca e Johnson&Johnson.

Alla base della decisione – più che l’insorgenza dei casi rari di trombosi – i continui ritardi e i tagli delle forniture rispetto a quelle pattuite. Altra ragione del mancato rinnovo, stando alle voci non ancora ufficiali, l’idea di favorire i vaccini a mRNA, in funzione della maggiore efficacia soprattutto contro le varianti del virus.

Ipotesi rientrata tuttavia, almeno per il momento, riguardo le dosi di vaccino Johnson& dopo il via libera, arrivato ieri dall’EMA riguardo la somministrazione del vaccino monodose, dal momento che – questa la motivazione dell’EMA – esattamente con nel caso di AstraZeneca, i benefici derivanti dalla somministrazione del vaccino sono nettamente superiori al rischio di reazioni avverse, che restano comunque molto rare.

Del resto, l’ipotesi del blocco alle somministrazioni del vaccino Johnson&Johnson in un paese in cui la campagna vaccinale procede tra continui stop and go, avrebbe avuto non poche conseguenze sui piani di vaccinazione, non solo per relazione alle dosi già consegnate e quelle previste in arrivo, ma anche perché, a differenza degli altri vaccini, quello Johnson&Johnson è il primo monodose ad aver ricevuto il via libera dell’Oms.

Una sola somministrazione sarebbe infatti necessaria per raggiungere una risposta immunitaria efficace contro il virus, inoltre per la conservazione e lo stoccaggio ha bisogno di normali temperature da frigorifero, il che ne renderebbe facilmente gestibile la somministrazione da un punto di vista organizzativo e logistico, e dunque alla portata di farmacie, aziende e altri centri vaccinali che si aggiungerebbero a quelli gestiti dalle regioni.

Il vaccino Johnson&Johnson, approvato dopo una fase di test su 44.000 persone, ha dimostrato un’efficacia nel prevenire forme gravi di Covid-19 pari al 66% a pochi giorni dalla somministrazione.

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