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Come stanno gestendo le varianti gli altri paesi del mondo?
In questo momento nel mondo sono quattro le varianti di corona virus che preoccupano in ragione del maggior potere di contagio e della possibilità che possano eludere la copertura degli anticorpi indotti dal vaccino. Le varianti in questione sono quella inglese, brasiliana, nigeriana e – nuova arrivata – quella indiana.

Apparse nel panorama internazionale da pochi mesi, è ancora presto per affermare con certezza il comportamento di tali varianti in relazione alla popolazione già vaccinata, o a quella già contagiata e guarita dal Covid-19.Ad esempio, ciò che si sa con certezza è che la variante brasiliana è in grado di contagiare nuovamente soggetti che si sono già ammalati di Covid.Della variante inglese è noto il maggiore potere infettante, che aumenta la circolazione del virus rispetto al quale sono sempre valide le misure di contrasto ormai note (distanziamento, lavaggio frequente delle mani, mascherine ffp2, areazione degli ambienti chiusi).Poco si conosce della variante nigeriana, sulla quale probabilmente è meno efficace il vaccino di AstraZeneca, e ancor meno, purtroppo, della più recente variante indiana, caratterizzata da una doppia mutazione della proteina spike che la rende più infettiva e non si sa ancora quanto e se più resistente ai vaccini attualmente in circolazione.
Al di là delle misure individuali che ciascuno può mettere in atto per proteggersi dal virus, ciascun paese dovrebbe aumentare il sequenziamento in tempo reale di quanti più virus è possibile, al fine di tracciare lo sviluppo e la circolazione delle varianti per circoscriverne i focolai.
Vediamo nello specifico le misure adottate dai due paesi più avanti nella battaglia contro il corona virus: la Gran Bretagna e Israele.

Gran Bretagna

Nel Regno Unito metà della popolazione è stata già vaccinata, ma la guardia resta alta.
Il paese ha già bloccato i voli in entrata e in uscita dal paese da e verso le destinazioni che destano maggiore preoccupazione, inoltre il governo ha rinnovato i contratti con le case farmaceutiche per l’acquisto di ingenti quantità di vaccino, da destinare non soltanto al resto della popolazione e ai più giovani, ma anche al fine di prevedere un terzo richiamo per gli over 70, in programma a settembre.
I cittadini britannici che risiedono all’estero possono fare ritorno in Gran Bretagna sottoponendosi obbligatoriamente alla quarantena presso i Covid hotel predisposti dal governo.
Il paese inoltre realizza una grande quantità di sequenziamenti del virus e procede con test a tappeto e tracciamento serrato nei quartieri e le aree in cui si rintracciano più casi di una stessa variante.

Israele

Anche Israele blocca i voli dai paesi a rischio al fine di evitare che la circolazione di nuove varianti che possano compromettere i risultati della campagna vaccinale.
Il governo israeliano ha predisposto alla data del 23 maggio l’ipotesi di una maggiore apertura verso i paesi esteri, con obbligo di test alla partenza e all’arrivo, in aeroporto.
Al momento invece il blocco prevede che possano rientrare nel paese fino ad un massimo di 300 persone al mese (con priorità accordata a lavoratori e studenti) con obbligo di quarantena nei covid hotel per due settimane.

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