E’ una misura dura, che l’Eliseo ha messo in campo per incentivare le persone ancora dubbiose o scettiche a vaccinarsi. Al momento la risposta sembra essere stata recepita dai cittadini francesi che hanno mandato in tilt il sistema di prenotazioni della piattaforma vaccinale, che ha registrato quasi un milione di richieste nell’arco di una sola notte.
Le restrizioni annunciate da Macron prevedono l’interdizione all’ingresso ai luoghi pubblici come bar, ristoranti, centri commerciali e musei a chi non in possesso di un “cetificato COVID-19” vale a dire un certificato di avvenuta vaccinazione oppure l’esito negativo ad un tampone molecolare o antigenico.
La misura si è resa necessaria non solo a fronte della diffusione della variante Delta, ma anche perché la Francia ha un tasso di vaccinati in rapporto alla popolazione più basso rispetto ad altri paesi europei, e una troppo alta percentuale di scettici. I numeri della Francia tuttavia non sono poi così distanti dai nostri: secondo una stima del ministero della Salute francese, al momento sono stati completamente vaccinati 27,3 milioni di francesi, cioè circa il 40% della popolazione complessiva.
Mentre il 53% ha ricevuto solo la prima dose. In Italia le persone che hanno completato il ciclo completo sono qualche centinaio sopra i 24 milioni, pari circa al 41% della popolazione, mentre le prime dosi sono circa il 57% della popolazione. Non sorprende che la misura di Macron sia piaciuta anche al commissario all’emergenza italiano Figliuolo, che ha annunciato che anche l’Italia potrebbe presto seguire l’esempio francese, aggiungendo a queste misure, l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario e per chi lavora a stretto contatto con persone fragili.
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