Il Green Pass, accompagnato in Italia da numerose polemiche, è la misura di fatto già formalmente adottata dal Consiglio Europeo a partire dal 1 Luglio e che resterà in vigore per almeno 12 mesi, alla quale si sono conseguentemente uniformati i paesi dell’Unione.
Al di là di quello che sembra a molti – ovvero una misura volta ad ridurre ulteriormente la libertà dei singoli – il green pass è lo strumento che permetterà all’Europa, aumentando il le misure di controllo, di limitare per quanto possibile l’ulteriore diffusione del virus evitando drastiche restrizioni agli spostamenti tra paesi, troppo gravosi in termini economici in vista dei consueti esodi turistici e vacanzieri.
Un’altra freccia al nostro arco per continuare la lotta al virus, congiuntamente con il prosieguo della campagna vaccinale, e del mantenimento delle misure di sicurezza anti covid minime (distanziamento, ingressi contingentati, mascherine al chiuso) allo scopo di chiudere quanto prima la parentesi Covid.
Dunque, al di là di quello che pare ai più, il green pass non è una misura restrittiva delle libertà, al contrario, è uno strumento che intende garantire la ripresa in sicurezza di un certo numero di attività – che in tempi pre-vaccino e con cifre consistenti di circolazione del virus abbiamo visto del tutto interdette – consentendole ai già vaccinati, a chi abbia la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid o a chi abbia l’esito negativo di un tampone o un test molecolare.
Sebbene il Green Pass sia lo strumento comune a tutti i paesi Europei, è sempre raccomandabile a chi abbia in programma viaggi all’estero, di informarsi rispetto a quelle che sono le regole stabilite dal paese nel quale si intenda recarsi, non essendo escluse ulteriori strette attuate discrezionalmente dai governi locali.
Per esempio, Malta che ha aderito al Green pass, a metà luglio ha deciso di vietare l’ingresso ai turisti che hanno con sé soltanto il risultato negativo del tampone.
In alcuni paesi come Spagna, Portogallo, Belgio, Grecia, Irlanda, Regno Unito e molti altri, servirà, oltre al green pass anche Passenger Locator Form, un modulo da compilare online con i dati dei viaggiatori allo scopo di effettuarne efficacemente e rapidamente il tracciamento. Per quanto riguarda l’Italia il PLF va compilato sia dai turisti stranieri in ingresso sia dagli italiani che rientrano da un viaggio all’estero.
Se avete in programma di spostarvi all’estero, per prevenire spese impreviste dovute all’attuale situazione, può tornare utile stipulare una polizza assicurativa sanitaria.
Districarsi tra le norme e le regole dei diversi paesi Europei e non richiede uno sforzo organizzativo ulteriore che si aggiunge ai consueti pre-partenza.
Di seguito, alcuni link utili:
Inizio modulo
Viaggiaresicuri.it
è il sito di riferimento del Ministero degli Affari Esteri per gli italiani che viaggiano all’estero. Qui è possibile selezionare la propria destinazione e accedere a tutte le informazioni utili disponibili. Nuove regole possono essere introdotte da un giorno all’altro, per tanto è bene tenersi sempre aggiornati.
Re-open UE
È una app scaricabile su tutte le piattaforme e disponibile in 24 lingue tra cui l’italiano. Fornisce informazioni aggiornate non solo sulle norme che regolano la circolazione in Europa, ma anche sulla situazione sanitaria e sulle restrizioni imposte nei vari paesi (per sapere, per esempio, se si deve tenere la mascherina
Altroconsumo
Ha stilato una breve guida per orientarsi nelle polizze di viaggio e capire quali siano valide anche in caso di imprevisti dovuti al coronavirus.